Tacuinum Barocco
Ricette storiche e meravigliosi banchetti
Ricette storiche e meravigliosi banchetti
In 138 pagine si può conoscere la ricchezza di una gastronomia sfarzosa.
Rivisitata dallo chef Seby Sorbello seguendo i gusti contemporanei e presentata da Alex Revelli Sorini e Susanna Cutini seguendo un quadro storico emozionante e stupefacente.
Nel XVII secolo l’arte di progettare banchetti raggiunse in Italia vette straordinarie. Per questo consultando il Tacuinum Barocco si possono trovare idee utili per organizzare in modo originale un banchetto di nozze o di festa.
Lo chef Seby Sorbello ci conduce per mano in un viaggio a ritroso nel tempo che si concentra proprio sulla storia della cucina seicentesca italiana.
Così gli aggettivi grandioso, mirabolante o meraviglioso, applicati ad architettura, pittura e musica prendevano vita anche sulla tavola barocca. Infatti era nel banchetto, inteso come teatro per la messa in scena d’espressioni effimere, che predominavano forme e colori stupefacenti.
Tutta la ricchezza delle tavole e dei convivi del Seicento è racchiusa in questo libro che ripercorre storia, tradizione e codice comportamentale della corte barocca.
Un viaggio tra le sue principali figure di riferimento (scalchi, trincianti, maestri di casa, coppieri, bottiglieri ecc…), gli arredi e le credenze, i trionfi e le preparazioni ricorrenti per la cui realizzazione, nella seconda parte, viene fornito un ampio ricettario rivisitato secondo gusti moderni.
Un lavoro di ricerca e approfondimento, svolto con il supporto di Enza Cutuli e Marilena Sanzone e basato su testi originali del secolo XVII.
Dopo una appassionante introduzione storica sugli usi e costumi della cucina del ‘600 e il richiamo a figure emblematiche come i cuochi dell’epoca, Stefani, Messisbugo, Rossetti, Tanara, si passa alle cento ricette che vanno dalle “entrate” alle zuppe, dalle carni al pesce, dai legumi alle salse ai dolci.
Cento ricette rivisitate dallo Chef Seby Sorbello.
Ricette antiche che diventano moderne, si contestualizzano a un’epoca,
quella nostra, senza dimenticare il passato glorioso.