La presentazione del nuovo menù stagionale dello Chef Seby Sorbello
Non una “tradizionale” press dinner, ma una vera e propria festa. Ospiti gli amici di sempre. Coloro che, costantemente, con passione e dedizione ci seguono, gustano le evoluzioni dei nostri piatti e ci raccontano. Gli ingredienti di questi racconti sono sempre la sincerità e l’emozione. Gli stessi elementi che il nostro Chef Seby Sorbello mette in ogni suo piatto. Le nuove pietanze della stagione sono state presentate lo scorso 4 novembre durante la “Festa d’Autunno”.
Un invito personale, scritto a mano, per ciascuno degli ospiti ha anticipato il momento di festa. Protagoniste indiscusse della serata le nuove pietanze (e qualche “cavallo di battaglia”) che gli ospiti hanno provato e commentato con entusiasmo.
Ad “aprire le danze” sono stati due cocktail, preparati con sapienza e creatività, dal giovane bartender Angelo Bruno. Protagonisti i profumi dell’Etna dal melograno al basilico.
Si è poi entrati nel vivo della Festa con la serie di antipasti: lo Scampo si veste d’Autunno, Tataki di tonno, il cremoso di baccalà con cialdina alle erbe, il Gambero rosso di Mazara con dadolata d’ortaggi profumata al timo e fonduta di Ragusano DOP al tartufo dell’Etna, il Calamaro nel giardino dell’Etna, l’Hummus di ceci Pascià con petali di suino nero dei Nebrodi ed ortaggi d’autunno, la Crocchetta di ricotta con cavolfiore e broccoli “affucati”.
Una ricca carrellata di sapori e profumi, a raccontare quanto florida sia questa stagione sull’Etna.
Fil rouge di questi piatti è l’abbinamento bilanciato degli ingredienti che meglio rappresentano questo territorio unico.
Ad anticipare i primi “l’intermezzo” Omaggio alla neve: la cialda di riso venere con gelato al rosmarino e cannatedda. Si è poi affrontata una vera e propria “passaggiata” tra i gusti e gli odori del vulcano, dalle pendici fin quasi al cratere, da quota zero a mille. Due primi piatti profumatissimi: Risotto con finocchietto selvatico e Ragusano DOP all’arancia e Ravioli come se fosse un cous cous.
Un percorso tra terra e mare, invece, i secondi. Un vero e proprio omaggio alla tradizione del territorio reinterpretata secondo la filosofia del nostro Chef Seby Sorbello, il quale ritiene che le nostre memorie sensoriali e il patrimonio di ricette tradizionali devono sempre essere “attualizzate”. Il tempo, il luogo e il contesto socio-culturale modifica la percezione dei sapori.
Sono stati, quindi, offerti ai commensali: Cernia “passeggiata tra i campi”, Guancia di vitello con purè di sedano rapa e porcini e polpettine di suino nero dei Nebrodi al sugo.
A concludere questa lauta cena, i dolci: Castagnola con coulis di Fichi d’India, Sensazioni di bosco, Babà mignon con crema allo zabaione, terra di nocciole e cacao, la Zuppa di Cassata e il Bisquit con ricotta, gelato di pistacchio di Bronte, salsa ai canditi e cioccolato Modicano.
Durante ogni singola portata il nostro sommelier Giovanni La Rosa ha supportato gli ospiti nella scelta, dalla carta dei vini, del miglior vino in abbinamento. Il Sabir Gourmanderie può vantare una cantina ricca di etichette locali, nazionali ed internazionali selezionate con cura e professionalità perché esaltino ogni singolo piatto mantenendone l’equilibrio.
In sintesi, questo menù è per il Sabir Gourmanderie espressione della quotidianità sull’Etna.
È il “racconto nel piatto” di un rapporto simbiotico con il territorio, che ne coglie ogni aspetto e variazione.